alessio ninu

L'ETERNO SOFFIO DI CHI FU MORTALE

A cavallo e lento il niente a stringersi.
Dell’eco muto
Sul bagnato... ed occhi fuochi solidi.
rotta la luna scioglie il nero in fumo e fiaccole
Forse metà resta con lui.
come il vento a fargli compagnia.
Per i mari tutto il resto è un'isola:
Adesso ha fretta!
se la vita è terra l'acqua, allora, che cos'è?
Batte il cavallo e batte il cuore: deve correre!
Brucia di più di lacrime.
Alle spalle tutto si fa suo...
Ma che cos'è che merita un urlo in due nel nascere?
Chi non fu mai pronto a morire
Fu solo nella tara della forza che buttò via
solo soffiò per spegnersi.
e i polmoni nei vapori del rimpianto che lo bruciò.
Quando il sangue amaro e libero parlò
Libero parlo... parlo!
di chi fu e lasciò il suo soffio
Allora respirò.

a l e s s i o n i n u . i t